La CORSA…un’attività semplice, di facile esecuzione, ma con molti benefici..
Partiamo dall’argomento + dibattuto…”la corsa fa dimagrire?”
Domanda fuorviante…rispondiamo “ogni attività ci fa dimagrire….”
Entrando nello specifico in un’ora di corsa a 8 km/h (velocità blanda) si consumano 8 Kcal per kg di peso corporeo; se quindi il nostro peso è di 70 kg l’energia utilizzata per correre un’ora è circa 550 calorie.
Se dovessimo aumentare l’andatura ed ad esempio corriamo a 13 km/h il consumo (sempre a parità di peso corporeo) diventa di ben 900 calorie circa.
Quindi la corsa ha un buon dispendio calorico, ma “Cosa stiamo “bruciando”?
Per poter rispondere a questa domanda in modo specifico vi rimando ad un prossimo articolo (soglia aerobica / anaerobica); al momento sottolineo solo che l’andatura per avere un massimo consumo di grassi deve essere BLANDA! Si, avete letto bene…per usare lipidi (grassi) bisogna andare piano (ma per tanto tempo…)
Ma qui sorge una seconda domanda…Piano rispetto a cosa?
Nell’articolo riguardante le soglie saremo piu’ esaustivi, ma oggi sottolineiamo semplicemente che bisogna correre con una frequenza cardiaca pari a circa il 60% della propria frequenza massima
Ma quanto è la mia frequenza massima?
A livello fisiologico abbiamo una capacità massima di contrazione (massima frequenza cardiaca) che è in relazione all’età e allo stato di forma.
Tale frequenza può essere calcolata direttamente, tramite un test diretto eseguito ad esempio sul tapis roulant, oppure indirettamente tramite delle formule.
Diversi studiosi hanno creato diverse formule le quali danno dei risultati tra loro non sempre sovrapponibili.
Le formule piu’ utilizzate sono:
- Cooper
- Karvonen
- Tanaka
- Cerretelli
Tali formule utilizzano come variabili l’età del soggetto ed in alcuni casi la frequenza a riposo.
I valori di tale formule sono però molto approssimativi in quanto non considerano lo stato di forma del soggetto e quindi, a livello individuale, sono utili solo a livello statistico.
Il nostro suggerimento, in particolar modo per gli atleti agonisti, è eseguire un test diretto (sotto supervisione medica) in modo da conoscere del dettaglio la propria condizione cardiaca in modo da poter impostare le frequenze di lavoro idonee.